Al suo apparire sulla scena del Novecento "La Cantatrice chauve" di Eugène Ionesco rappresenta un momento di rottura dei canoni della drammaturgia moderna. L'autore analizza l'opera del drammaturgo rumeno in due saggi bilingue sia nella prospettiva della storia della cultura (con riferimento alle matrici comuni al pensiero contemporaneo), sia della storia delle forme drammatiche e performative.
Since its first appearance in 20th-century theatre, La Cantatrice chauve by Eugène Ionesco has represented a break in the canons of modern drama. The author analyses the work of the Rumanian dramatist in two bilingual essays from the point of view of the history of culture - with reference to the common roots of contemporary thought - and from the point of view of the history of dramatic and performing arts.
Alessandro Pontremoli è professore associato di Storia della danza e del mimo e di Teoria e tecniche del teatro educativo e sociale presso l'Università degli Studi di Torino. Attuale presidente dell'Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza (AIRDanza), è autore di saggi e volumi sulle forme coreutiche e drammaturgiche dei secoli XV-XVIII e del Novecento.