Atene, 1961. Julian Beck e Judith Malina si imbattono nell’Antigonemodell 1948 di Bertolt Brecht: l’eroina della disobbedienza civile incontra il Living Theatre. È l’inizio del viaggio che porterà Malina a tradurre il testo, ripercorrendo l’arco Sofocle-Hölderlin-Brecht, e poi Beck a scegliere una “visione ritmica” dello spettacolo; fino ad arrivare al debutto di Krefeld, il 18 febbraio del 1967. In mezzo: la scoperta del “teatro della crudeltà” artaudiano, la prigione, la realizzazione di The Brig (1963), Mysteries and Smaller pieces (1964), Frankenstein (1965-66), verso l’utopia di Paradise Now (1968) “nella vita vera!”, che coinciderà con l’ascesa e la caduta della loro comunità anarchica.
Attraverso l’analisi dell’opera – dalla comparazione filologica dei testi all’indagine sul “corpo sonoro” e sui riferimenti iconografici sottesi alla matrice performativa – il volume racconta questo viaggio avventuroso, compiuto negli anni della guerra in Vietnam dall’ensemble che più di ogni altro ha rivestito il ruolo di innovatore del teatro occidentale contemporaneo.
Eva Marinai insegna Storia del teatro alle Università di Torino e di Pisa. Tra i suoi contributi più recenti: la traduzione dei capitoli da 28 a 36 in Ludwig Flaszen, Grotowski & Company. Sorgenti e variazioni, a cura di F. Perrelli (Ed. di Pagina, 2014); Il canto come rifondazione del mito. Dai Canzonieri a Medea: ricerca e inventio in Fo e Pasolini, in L. El Ghaoui, F. Tummillo (a cura di), Le tradizioni popolari nelle opere di Dario Fo e Pier Paolo Pasolini (F. Serra, 2014).