Il 23 giugno del 1944 una piccola delegazione della Croce Rossa visita l’insediamento ebraico di Theresienstadt. Le autorità naziste lo spacciano all’opinione pubblica internazionale come «ghetto modello» e costringono i deportati ad inscenare la rappresentazione di una comunità che conduce una vita normale. Il delegato della Croce Rossa sottoscrive un rapporto positivo sul trattamento riservato ai residenti. Cosa ha visto, cosa non ha voluto vedere, cosa avremmo saputo vedere noi? In Himmelweg è lo spettatore a dover trovare le risposte a questi interrogativi. Con il prezioso aiuto delle gambe, gli occhi e il coraggio di sua nipote, un anziano cartografo quasi del tutto immobilizzato si ostina a disegnare una carta del ghetto di Varsavia mentre ogni cosa, intorno a lui, va morendo. Il Cartografo è la storia del divenire di tale carta, intersecata con quella della sua ricerca molti anni dopo e con una vicenda di oggi, perché il dolore di un essere umano e quello di un altro possono talvolta rivelarsi vasi comunicanti. Infine, in JK, un intellettuale stanco fugge dalla Francia occupata dal Terzo Reich. Ha penosamente attraversato a piedi la frontiera con la Spagna. Eppure dopo anni passati lontano dalla Germania, e sul punto di conquistare l’agognata salvezza, si uccide. Quale sconforto può aver pesato all’improvviso sul suo animo? Questi, sommariamente, i contenuti delle tre opere teatrali qui edite in traduzione con testo originale a fronte. Sono parte del teatro storico o teatro della memoria di Juan Mayorga, il più rilevante drammaturgo spagnolo della sua generazione. Enrico Di Pastena insegna Letteratura Spagnola all’Università di Pisa. Ha curato la edizione critica di diverse opere teatrali di Lope de Vega e di altri drammaturghi barocchi. È autore di numerosi studi sul teatro secentesco spagnolo, sul romanzo del XIX secolo e sulla drammaturgia moderna e contemporanea. Tra le sue traduzioni, La Presidentessa di Leopoldo Alas «Clarín» e pièces di Alfonso Sastre quali Il bavaglio e Squadra verso la morte.