In oltre trent’anni di vita la Socìetas Raffaello Sanzio ha esplorato, sorpassato e trasgredito tutto ciò che è immaginabile nel teatro.
Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco, che il gruppo produce nel 1992, debutta in un clima di sospetto: pochissimi capiscono già allora la portata incendiaria di questo spettacolo, la sua capacità di incidere l’immaginario tradizionale della scena e l’istituto del testo. La consacrazione definitiva della SRS arriverà cinque anni più tardi, quando il sipario si apre su un’altra tragedia shakespeariana, Giulio Cesare.
Attraversando le due opere, questo libro affronta i nodi cruciali del lavoro della SRS: il rapporto col testo, la nozione di figura, il ritorno del corpo, la presenza dell’animale, la forma dell’azione. L’origine e il futuro del teatro si intrecciano in questi lavori, considerati ormai tra le opere decisive della scena nostra contemporanea.
Annalisa Sacchi è studiosa di Estetica del teatro. Ha insegnato e svolto ricerca ad Harvard, NYU, University of London, e all’Università di Bologna. Tra i suoi volumi recenti Il posto del re. Estetiche del teatro di regia nel modernismo e nel contemporaneo (Bulzoni, 2012), e la traduzione e curatela di Filosofi e uomini di scena di Freddie Rokem (Mimesis, 2013). Sul lavoro della Socìetas Raffaello Sanzio ha già pubblicato con Enrico Pitozzi Itinera. Trajectoires de la forme Tragedia Endogonidia (Actes Sud, 2008).