Siamo nell’ampio salone-biblioteca di una casa benestante. In questo spazio cupo e silenzioso si muovono i tre protagonisti dell’opera: Celso – un maturo imprenditore, dispotico e incline al bere –, sua figlia Lorena, una giovane ipersensibile e introversa, divenuta cieca anni prima in circostanze misteriose, e Ismael, lo sconosciuto che Celso ingaggia affinché ogni giorno, a ore fisse, legga a Lorena, a voce alta ma con tono asettico, romanzi e racconti che il padre ha scelto per lei. Però Ismael interpreta con slancio emotivo sempre maggiore i testi che propone a Lorena, suscitando in lei (e in se stesso) un groviglio di ricordi che induce entrambi a scavare nel proprio passato traumatico e inconfessabile. Le radici recondite del disagio di Lorena e di Ismael affiorano drammaticamente nell’epilogo, indicando a ciascuno una via possibile da seguire, per quanto ardua e incerta possa profilarsi. Una delle pièces più magnetiche e inquietanti di Sanchis Sinisterra, Il lettore a ore parla delle zone d’ombra di ognuno di noi, ma scommette anche sul valore che la lettura e la letteratura hanno nella nostra vita, costituendo un personale tributo dell’autore alle opere più intriganti della narrativa mondiale, dal Gattopardo a Cuore di tenebra.
José Sanchis Sinisterra (Valencia, 1940), drammaturgo, regista, teorico e pedagogo teatrale, è forse la massima figura di riferimento della scena contemporanea spagnola. La sua produzione al momento annovera oltre cento pièces, tre raccolte di saggi e una ventina di adattamenti di opere di altri autori (da Sofocle a Melville, da Shakespeare a Kafka, da Calderón a Čechov). Il teatro militante e «di frontiera» di Sanchis, sempre dalla parte dei dimenticati e degli oppressi, mette a frutto la commistione di generi e discorsi e l’ammiccamento intertestuale per denunciare le storture del mondo odierno, alludendo al contempo, con acre ironia, a una realtà ambigua che solo un destinatario attento può provarsi a penetrare.
Renata Londero insegna Letteratura spagnola all’Università di Udine. Si occupa di teatro tardo-barocco e di poesia, narrativa e teatro dei secoli XX e XXI. Ha tradotto la poesia di Luis Cernuda, il romanzo La isla sin aurora di José Martínez Ruiz «Azorín» e l’adattamento teatrale di Cinco horas con Mario di Miguel Delibes.
In copertina: Jordi Dauder e Clara Sanchis in El lector por horas (Teatre Nacional de Catalunya di Barcellona/Teatro María Guerrero di Madrid, 1999, regia di José Luis García Sánchez). Foto di «Chicho». Centro Dramático Nacional.