Partendo dall'interpretazione del finale del Pervigilium Veneris, il volume intende esplorare il trattamento del mito greco di Procne e Filomela in ambito latino, dalle origini alle attestazioni tardo antiche. Tale percorso plurisecolare č in grado di rilevare nell'ambiguitā che caratterizza la chiusa del poemetto tardo latino la cifra stilistica della versione cosiddetta "latina" della saga, che alterna indifferentemente nomi e ruoli, metamorfosi e sfondi paesaggistici, fino a fare delle due protagoniste due meri simboli della stagione primaverile. Come in un gioco di specchi, in un rimbalzo immaginifico, Procne e Filomela, alternativamente rondine o usignuolo, moglie o cognata, offrono spunti di riflessione sulla scrittura d'arte e i suoi artifici retorici. E il mistero č destinato a perpetuarsi.