Fino dai primordi della storia umana, il corpo biologico è stato sottoposto a continue modifiche e a incessanti tentativi di potenziamento. Queste trasformazioni, spesso intese come violazioni di antitesi forti quali natura-cultura, anima-corpo, umano-tecnologico, sono accolte con maggiore o minore fiducia a seconda della visione esistenziale che le sottende e obbligano a continue ridefinizioni di che cosa debba intendersi con umano. Nella letteratura inglese il periodo che va dal Revival Gotico alla fantascienza postmoderna è particolarmente ricco di esempi in cui la fisicità trasgredita, secondo modalità quali la metamorfosi, lo sdoppiamento e la clonazione, segnala vecchie paure e nuove speranze, incarnate da mostri, vampiri e androidi. In ogni caso, dall'abbraccio del vampiro o dall'ibridazione con la macchina, il corpo riemerge ogni volta con forza rinnovata, e, anche quando si cerca di sminuirne l'importanza rispetto alla mente o all'anima, la sua parte tangibile resta al centro delle nostre preoccupazioni, come se fosse la cosa più preziosa che possediamo. Lia Pacinotti è professore associato di letteratura inglese presso l'Università di Pisa. Si interessa di fiction anglofona contemporanea e ha pubblicato saggi su prosatori inglesi e irlandesi, su autori di fantascienza, di Children's Literature e di ambito neo-gotico.