Il giovane cavaliere spagnolo Píndaro, ridotto in fin di vita, è costretto a rifugiarsi in un convento della costa cantabrica. Qui viene curato e accudito dal suo compagno di stanza: per sdebitarsi, gli regala due quaderni in cui ha scritto la storia della sua vita, raccomandandosi di pubblicarli. Le vicende narrate sono singolari e prodigiose: duelli, fughe, naufragi, avventure amorose e tempeste, ritrovamenti fortuiti di ricchezze e tesori, eroici salvataggi.
Frutto della maturità di Gonzalo de Céspedes y Meneses, il romanzo unisce vari modelli narrativi (romanzo picaresco, bizantino, di corte, d’avventura) creando un’opera originale, in cui il racconto della vita diventa il pretesto per riflettere sulla mutevolezza e l’incostanza della fortuna nelle vicende umane, nonché per presentare, attraverso una variegata casistica amorosa, vizi e virtù del cieco amore.