Due grandi poeti, due colossi della letteratura e dell’arte del Novecento: Pier Paolo Pasolini e Federico Garcia Lorca, uno italiano e l’altro spagnolo. Due figure apparentemente lontane, ma ravvicinate in questo saggio che tenta una ricognizione critica in parallelo. A partire da alcuni fondamentali parametri biografici e artistici, i due scrittori emergono, anche drammaticamente, come figli scomodi e testimoni acuti del loro tempo.
Juan Carlos de Miguel y Canuto è docente di Filologia Italiana presso l’Università di Valencia (Spagna). Novecentista di formazione ha sviluppato nel corso degli anni un interesse per gli studi letterari e teatrali. Ha pubblicato fra l’altro saggi sul teatro spagnolo dei secoli d’oro: Cervantes, Lope, Calderón, sulla prima traduzione italiana de La Celestina (1506). E una serie di saggi su Goldoni, Pirandello, D’Annunzio, Italo Svevo, Alberto Savinio, Ugo Betti, Diego Fabbri, Carlo Levi, Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Italo Calvino, Primo Levi, Umberto Eco, Pier Vittorio Tondelli, Antonio Tabucchi, Giorgio Bassani, Roberto Saviano, Marco Baliani. È il traduttore spagnolo di Dacia Maraini. Ha curato il volume Scrittura civile. Studi sull’opera di Dacia Maraini (Roma, 2010).