Con il titolo di "Interventi fuori tempo" Giuseppe De Felice si proponeva, a partire dalla fine del 2001, di raccogliere quattro suoi scritti politici, composti tra il 1988 e il 2000. Il progetto non fu realizzato e il Consuntivo, la prefazione che l’autore aveva cominciato a comporre non fu mai portata a compimento.
Questo volume realizza quel desiderio e ne rispetta le intenzioni che appaiono connesse ai diversi valori della memoria, soprattutto quando sociale e politica. Ciascuno dei testi esprime infatti, in modo distinto e con marcata caratterizzazione diacronica – in un modo cioè, che fa vedere bene il trascorrere del tempo agli occhi dell’autore – aspetti della passione politica di De Felice, che si concentra su temi essenziali, senza mai rinunciare a misurarsi, in termini di originalità di pensiero, con il compito sempre difficile della analisi. Forse sta proprio in questo la prima ragione soggettiva della scelta dell’autore e della decisione di pubblicarli come un messaggio conclusivo.
Lasciato alle spalle un passato, improponibile se non come oggetto di una rilettura critica, l’esercizio della ragione viene applicato alla politica secondo una attitudine di commento.
Il disincanto non è affidato solo alla prefazione, scritta nel 2001, in cui è esplicito e dominante, ma appare diffuso nel costante raffronto tra il passato delle illusioni e insieme degli errori e il presente della disillusione, accentuata dal fatto d’essere priva di contatto attivo con la realtà.
Resta solo da sperare che il messaggio sia accolto e che sia utile al servizio di quegli ideali di libertà e di eguaglianza degli uomini che hanno ispirato e sorretto, con ostinato rigore, la vita dell’autore.