Un libro scritto per ricordare a chi c’era l’evento più drammatico subìto da Pisa dopo la fine della guerra. E anche per far sapere ai più giovani che cosa è davvero successo il 4 novembre 1966 e nei giorni successivi. Dal mancato allarme, alle opere di difesa lasciate colpevolmente incompiute. Dalla difficile ripresa dell’economia nelle zone della provincia più danneggiate – Pontedera, Santa Croce, Castelfranco – fino alla cicatrice mai rimarginata dei Lungarni pisani privati del ponte Solferino, il più bello della città. Un libro arricchito da una documentazione fotografica in buona parte inedita, oggi riproposto in una seconda edizione aggiornata fino alle piene dell’Arno del 2014 e con la presentazione di Erasmo D’Angelis, responsabile della struttura di missione creata a palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. In appendice un testo dell’ingegnere Isabella Bonamini, dirigente tecnico dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, sulle opere compiute e da compiere, e un intervento di Paolo Ghezzi, vicesindaco di Pisa con delega alla Protezione Civile. Giuseppe Meucci è giornalista e ha scritto per «La Nazione» e per «Il Corriere della Sera» occupandosi in particolare della realtà pisana e toscana. È autore di molti libri di divulgazione, tra i quali "Il restauro del secolo", dedicato al salvataggio della Torre Pendente, tradotto in inglese e cinese; "La città dei sogni", sulla nascita a Tirrenia del moderno cinema italiano negli anni Trenta; "All’alba del terrorismo", che racconta una storia pisana di delitti e eversione.