La lunga e travagliata storia di una famiglia, quella dei Ruschi, funge da tramite tra realtà diverse e lontane fra loro: quella di Como, Lugano, Locarno, Bellinzona, feudi della casata in epoca medievale, quella di un primo ma breve soggiorno pisano durante il periodo visconteo, quella del più che secolare e appartato rifugio, ospiti dei Malaspina, a Monti in Lunigiana e, dalla metà del ’500, quella del definitivo insediamento a Pisa. In questa città i Ruschi, nel corso dei secoli, ebbero illustri accademici, assunsero le massime cariche pubbliche e molti di loro vestirono l’abito di cavalieri del S. M. Ordine di Santo Stefano P. e M. Nell’Ottocento, alcuni membri della famiglia divennero protagonisti nella vita pisana e toscana: Giovanni Battista fu maire di Pisa in età napoleonica, Francesco fu gonfaloniere di Pisa e di Vicopisano e Rinaldo, fermo sostenitore dell’Unità d’Italia, divenne deputato al primo Parlamento nazionale a Torino e poi senatore del Regno. Anche nel secolo scorso un altro Francesco fu deputato al Parlamento del Regno. I palazzi e le ville di campagna appartenute alla famiglia custodiscono cicli di affreschi fra i più importanti della pittura pisana del ’700.
Pietro Verissimo Ruschi, laureato in architettura presso l’Università di Firenze e diplomato in Archivistica, Diplomatica e Paleografia presso l’Archivio di Stato di Firenze, è stato funzionario della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, Prato e Pistoia. Dal 1992 ha insegnato ‘Caratteri costruttivi dell’edilizia storica’, prima come professore associato e, dal 2000, come professore ordinario presso l’Università di Udine; in tale ruolo, nel 2006 si è trasferito in quella di Pisa, dove insegna ‘Restauro architettonico’.
Fra i suoi restauri più importanti si ricordano: a Firenze la brunelleschiana Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, la Loggia dei Lanzi, la facciata di palazzo Corsini Suarez, la “Casa Zuccari”; a Pistoia la chiesa dello Spirito Santo; a Udine, il palazzo Caiselli. È autore di circa cento fra saggi e volumi riguardanti il restauro e la storia dell’architettura, fra cui si segnalano i suoi studi sull’architettura del ’400 e del ’500, in particolare sull’opera e sulla grafica di Raffaello e di Michelangelo. È presidente del Comitato Scientifico di Casa Buonarroti a Firenze.