Nei manuali scolastici la Carboneria italiana ha un ruolo importante durante la Restaurazione nei moti liberali (1821-1831), poi sembra scomparire. Ma non è così. Influente nelle realtà dove l’unità nazionale resta da raggiungere, la Carboneria, radicata in ambienti popolani, continua nel secondo Ottocento a operare come anima intransigente del movimento repubblicano. La troviamo impegnata alla fine dell’Ottocento a favore di movimenti di liberazione nazionale, dalla Serbia alla Grecia, da Creta a Cuba, per cui promuove manifestazioni e organizza volontari. La troviamo in società irredentistiche, in reti antifasciste e nella Resistenza. Dopo la Liberazione, la Carboneria riprende la sua attività segreta in collegamento col Partito Repubblicano Italiano, mantenendo un radicamento popolano. Si tratta di una storia ancora da scrivere e, per contribuire a ciò, il libro pubblica una raccolta commentata di materiali ignoti o poco noti, da testi rituali e rapporti di polizia a immagini di basi (oggetti rituali) e diplomi (attestati del grado ricoperto) di Vendite carbonare tra il secondo Ottocento e gli anni ’70 del Novecento.