Il volume affronta il tema, ancora aperto, del legame tra patrimonio culturale e benessere, focalizzandosi su recenti ricerche multidisciplinari sviluppate nella città di Torino a cavallo dell’esperienza pandemica. Attraverso prospettive diverse, che attingono in particolare alla storia dell’architettura e alla storia urbana, esplora nuove modalità collettive di costruzione della memoria storica e urbana, capaci di generare narrazioni taciute o dimenticate, contribuendo a una comprensione più ampia e attuale del patrimonio come risorsa attiva per la salute mentale. Muovendosi tra la storia dell’architettura degli ex-manicomi e le trasformazioni dei nuovi luoghi urbani della salute mentale, il libro si confronta con l’eredità basagliana e la prospettiva di una dimensione urbana della cura, legando le sfide attuali – come il pregiudizio sulla malattia mentale e il benessere delle giovani generazioni – a nuove modalità di comprensione e narrazione del patrimonio.
Giulia Mezzalama è Ricercatrice in Storia dell’architettura presso il Dipartimento Interuniversitario di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino dove ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e Critica dei Beni Architettonici e Ambientali. Le sue ricerche attuali si concentrano sul patrimonio culturale in relazione ai processi di innovazione sociale. È Vicedirettrice dell’Executive Master Cultura e Salute promosso da CCW Cultural Welfare Centre, centro di ricerca e competenze sul welfare culturale. Nel 2014 ha cofondato MinD Mad in Design, associazione culturale che promuove progetti multidisciplinari e inclusivi per la salute mentale dei giovani.