Seconda edizione riveduta, ampliata e aggiornata
Il cinema di Lynch apre dei mondi che chiedono di essere esplorati. Questo libro è una ricognizione ininterrotta di questi universi filmici, ne traccia una mappa e cerca di avvistare i loro "orizzonti affettivi", anche quando si presentano più astrusi e oscuri. Spesso espansi fino alle stelle, questi territori sono incastonati attorno a ciò che vi è di più intimo. In questo senso, l'Alfabeto lynchiano, elaborato fin dalla fine degli anni Sessanta, ha sempre teso a liberarsi dalle lingue improprie per dar voce all’Inland Empire (è questo il titolo dell’ultimo film di Lynch, indagato qui nel dettaglio, tanto da essergli riservato quasi un "volume nel volume").
"Ci sono delle situazioni, di ordine cognitivo, che sono senza dubbio astratte, ma nelle quali tutti noi possiamo riconoscerci" (D. Lynch). L’astrazione del pensiero immaginativo elabora mondi che finiscono per interpretare il dominio dell’esperienza e nel contempo cercano in esso motivazione. Nulla è forse più complesso di questa interpretazione tra mondi che ci accomuna, nulla merita maggiore approfondimento, giustificando il ricorso alla strumentazione d’analisi più sofisticata.
Ciò che il libro offre al lettore è un’avventura interpretativa di tutti i film girati da Lynch. A ciascuna opera è dedicato un saggio in cui ripescare dettagli lasciati impensati o perdersi con rigore in questioni che abbracciano un’intera forma di vita. Questa seconda edizione è stata riveduta, ampliata e aggiornata.
Pierluigi Basso Fossali (1969) è ricercatore presso l’Università IULM di Milano dove insegna Semiotica. Tiene inoltre corsi di Storia del cinema (Università di Bologna), Comunicazione alimentare e Semiotica della cultura Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo). Nell’ambito degli studi sugli audiovisivi è stato uno degli autori di Le passioni nel serial-tv (Nuova Eri, 1994), ha pubblicato Confini nel cinema (Lindau 2003), Semiotica della fotografia (con M.G. Dondero, Guaraldi, 2006) e curato Vedere giusto (Guaraldi 2003), mentre il suo contributo semiotico più rilevante è Il dominio dell’arte (Meltemi 2002). Ha curato, sempre nell’ambito della semiotica visiva, Modi dell’immagine (Esculapio 2001) e in collaborazione Eloquio del senso (Costa&Nolan 1999). I suoi articoli sono stati pubblicati su riviste quali Versus, Semiotica, RS/SI, Protée, Rivista di Estetica, Visible, Semiotiche (di quest’ultima ha inoltre curato il numero 4 del 2006). E' membro del comitato editoriale dei Nouveaux Actes Sémiotiques.