Pur in mancanza di una disciplina generale, il Legislatore nazionale e quelli regionali, la Giurisprudenza e le stesse Amministrazioni pubbliche, sempre con maggiore frequenza, fanno riferimento ai beni comuni. Tali beni sono al centro di un dibattito interdisciplinare che talvolta nel nostro Paese ha assunto un ingiustificato carattere ideologico. La recente crisi economica ha rafforzato la percezione del pericolo in cui si trovano risorse che un tempo erano disponibili in misura abbondante e che oggi sono diventate scarse. È crescente l’insoddisfazione per la tutela e la gestione dei beni pubblici, normalmente lasciate alla pubblica amministrazione, dalle quali sono escluse le comunità.
Lo studio si propone di individuare i tratti qualificanti della categoria dei beni comuni per distinguerla da quella dei beni pubblici. Ciò richiede di ridefinire con precisione entrambe le categorie, tenendo presente le tesi di autorevoli Autori che, in epoche diverse, si sono occupati della proprietà pubblica. La distinzione, peraltro, non avrebbe significato se, a valle delle definizioni, non fossero riconosciuti statuti giuridici diversificati, in termini di posizioni giuridiche soggettive e di mezzi di tutela correlati, alle medesime categorie di beni. Assume, inoltre, particolare rilievo il ruolo delle comunità alle quali i beni comuni arrecano utilità di rilevante intensità (c.d. destinazione comune). Ciò può portare i cittadini che le compongono, che diventano titolari di interessi omogenei, a cooperare tra loro e ad assumere, con varia intensità, compiti di gestione e tutela degli stessi beni. Si impone, peraltro, la necessità della collaborazione tra comunità e Istituzioni pubbliche secondo un modello di amministrazione condivisa.
Gianfrancesco Fidone è abilitato Professore di seconda fascia di Diritto Amministrativo e dottore di ricerca presso la LUISS Guido Carli di Roma. Ha svolto periodi di ricerca in Spagna, presso la ESADE (Escuela Superior de Administración y Dirección de Empresas) e l’Università di Barcellona. È autore delle monografie L’azione per l’efficienza nel processo amministrativo: dal giudizio sull’atto a quello sull’attività (Giappichelli, 2012) e Aspetti giuridici della finanza di progetto (Luiss University Press, 2006). Dal 2007 ha insegnato Diritto Amministrativo e altre materie specialistiche della stessa disciplina presso l’Università di Roma La Sapienza, la LUISS Guido Carli, l’Università della Tuscia. È vice presidente di AEQUA (Associazione per l’Efficienza e la Qualità dell’Amministrazione).