La risoluzione per inadempimento è davvero, come da tanti anni si dice in giurisprudenza, un effetto del quale la parte fedele, nel cui interesse è previsto, può liberamente e in ogni tempo disporre? Dal banco di prova di una concretissima questione di diritto contrattuale, questo studio offre molti spunti di riflessione e di critica sul modo di motivare le sentenze, sull’uso del precedente giudiziale e sul tramandarsi di massime imprecise.
Roberta S. Bonini, dottore di ricerca in Diritto Civile, insegna Diritto civile presso la Scuola di specializzazione delle professioni legali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo», nonché Biodiritto civile nella stessa Università; collabora inoltre ad attività di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Genova.
Ha pubblicato la monografia Destinazione di beni ad uno scopo. Contributo all’interpretazione dell’art. 2645ter c.c., ESI, Napoli, 2015 e inoltre saggi e commenti alla giurisprudenza, in tema, tra gli altri, di responsabilità civile, bioetica e biodiritto, diritto dell’immigrazione e «principio di reciprocità».