Sotto una duplice angolazione il libro racconta la storia della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari dai progetti cinquecenteschi di fondazione dell’ateneo fino all’Unità: come luogo di formazione del giurista e, in stretta correlazione, come momento di snodo per l’accesso alle cariche, alle professioni e per una collocazione privilegiata entro la polis. Da qui le domande che riguardano, da un lato, gli aspetti dell’insegnamento (il numero degli studenti, i corsi, la frequenza alle lezioni, i manuali, le biblioteche, gli esami, dal punto di vista dei discenti; il reclutamento, gli impegni accademici, gli strumenti didattici, gli orizzonti scientifici e di metodo, nell’ottica dei docenti); dall’altro gli impatti nel tessuto sociale, secondo indirizzi culturali di cui la Facoltà era espressione e che a sua volta contribuiva a implementare. Anche nei momenti di crisi, essa operava come deposito di conoscenza giuridica, dialogava con il mondo delle professioni e delle istituzioni, formava le élites.
Primo volume di una storia che arriverà fino ai giorni nostri e frutto della collaborazione di studiosi dalle competenze diverse, il libro affronta con nuove ricerche archivistiche e con sguardo comparatistico i principali problemi storiografici: il fervore dopo la fondazione, la reductio della sua funzione nei decenni successivi, la faticosa rifondazione boginiana, i giuristi “giacobini”, la Facoltà di massa negli anni a ridosso della “fusione perfetta”. E, mentre ricostruisce un itinerario in cui il tema dominante appare quello della formazione del giurista del diritto patrio, propone anche questioni nuove.
Italo Birocchi si è formato e ha insegnato nell’Ateneo di Cagliari. Dal 1993 è professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno presso La Sapienza, Università di Roma.