Nella letteratura contemporanea è molto diffusa la tesi secondo cui la legislazione sarebbe una forma di comunicazione simile, se non identica, alla conversazione ordinaria e, pertanto, l’interpretazione legislativa costituirebbe una attività analoga alla comprensione quotidiana. In particolare, il c.d. modello conversazionale sostiene che interpretazione legislativa e comprensione ordinaria si articolino secondo un analogo processo, retto da regole inferenziali identiche o assimilabili, e riconducile, sostanzialmente, alle tesi di Paul Grice. Lo scopo di questo libro è proprio quello di analizzare somiglianze e differenze tra conversazione ordinaria e interpretazione giuridica, assumendo, quale punto di paragone, la teoria delle implicature conversazionali di Grice. In particolare, due sono gli obiettivi principali perseguiti. Il primo obiettivo è quello di mostrare come la teoria di Grice, pur presentando alcuni problemi interni, sia un buon modello esplicativo per la conversazione quotidiana, inclusa quella normativa. Il secondo obiettivo è quello di argomentare contro l’adeguatezza di tale modello rispetto all’interpretazione legislativa: il testo mostra come le tesi contrarie siano fondate su alcuni fondamentali fraintendimenti del modello in questione e/o ignorino le peculiarità della prassi giuridica. Per contro, il fallimento del modello griceano consente di fare emergere alcuni tratti caratteristici di tale prassi.
Francesca Poggi è professoressa associata presso il Dipartimento di scienze giuridiche “Cesare Beccaria” dell’Università degli Studi di Milano. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano: Norme permissive (Giappichelli, 2004), Concetti teorici fondamentali (ETS, 2013), nonché la co-curatela dei volumi Pragmatics and Law (Springer, 2016 e 2017).