Il titolo di questo libro non lascia spazio a equivoci: si tratta del seguito del volume pubblicato otto anni fa in questa collana e intitolato Tra teoria e dogmatica. Sei studi intorno all’interpretazione. Sono essenzialmente due gli aspetti caratterizzanti questa raccolta. Il richiamo dell’interprete al ruolo di soggetto istituzionalmente responsabile conduce a non collocare il legislatore ai margini della scena giuridica. L’analisi critica dell’esercizio della discrezionalità da parte dell’interprete passa attraverso lo studio dell’argomentazione interpretativa: di quel che è stato detto, di come è stato detto e anche di ciò che è stato omesso dagli interpreti. Questo piccolo volume si discosta dal suo antecedente “storico” principalmente per due ragioni. Innanzi tutto, ciascuno degli scritti qui riproposti ha subito, in misura diversa, modifiche e aggiustamenti, integrazioni e aggiornamenti (bibliografici e giurisprudenziali) senza essere, ovviamente, radicalmente mutato. Inoltre, la raccolta aggiunge ai sei studi richiamati nel titolo altri tre lavori contenuti in appendice: si tratta di contributi che nascono dalla presentazione di importanti libri scritti da Aurelio Gentili, Nicolò Lipari e Giorgio Pino.
Vito Velluzzi è professore ordinario di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Scienze giuridiche “Cesare Beccaria” dell’Università degli studi di Milano, dove insegna anche Teoria e tecnica dell’interpretazione giuridica. Tra i suoi lavori: Interpretazione sistematica e prassi giurisprudenziale, Giappichelli, 2002; Le clausole generali. Semantica e politica del diritto, Giuffrè, 2010 (trad. castigliana Zela, 2017); L’analogia e il diritto. Antologia breve (con Luca Pelliccioli), Ets, 2011; Le Preleggi e l’interpretazione. Un’introduzione critica, Ets, 2013; Interpretazione e tributi. Argomenti, analogia, abuso del diritto, Mucchi, 2015.