Questo volume raccoglie due carteggi che appaiono essenziali alla definizione della persona intellettuale di Ernesto de Martino (1908-1965) e che, in ragione delle caratteristiche degli altri due interlocutori, Vittorio Macchioro (1880-1958) e Raffaele Pettazzoni (1883-1959), contribuiscono ad una migliore comprensione dello svolgimento degli studi religiosi e di storia delle religioni nell’Italia del ventesimo secolo.
La pubblicazione di questi testi segue un criterio di elementare e primaria filologia e risponde ad un bisogno di conoscenza avvertito immediatamente da quanti praticano la ricerca storica: i documenti di rilievo devono essere resi pubblici perché ciascuno, leggendoli, possa formare il proprio giudizio.
Questo libro si pubblica soprattutto per i più giovani studiosi di storia della cultura italiana del ventesimo secolo che sapranno trarne nuovo stimolo alla ricerca e alla conoscenza.
Mario Gandini, nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) nel 1924, ha dedicato un cinquantennio della sua vita alla scuola statale, prima come insegnante poi come preside; dal 1950 per un trentennio ha curato la Biblioteca comunale locale, della quale ha fondato nel 1968 e tuttora dirige la rivista Strada maestra; delle numerose pubblicazioni sono da segnalare soprattutto le oltre 3500 pagine sulla vita e sull’opera di Raffaele Pettazzoni, reperibili on line (http://www.raffaelepettazzoni.it/MGANDINISM.htm).
Riccardo Di Donato (Roma 1947) insegna Letteratura greca nell’Università di Pisa. I suoi contributi demartiniani sono nei volumi: La contraddizione felice. Ernesto de Martino e gli altri, ETS Pisa, 1990; Compagni e amici. Lettere di Ernesto de Martino e Pietro Secchia, La Nuova Italia, Firenze 1993; I Greci selvaggi. Antropologia storica di Ernesto de Martino, Manifestolibri 1999; Ernesto de Martino, in: Enciclopedia Italiana. Ottava appendice, Roma 2013, 705-710; ulteriori contributi alle pp. 483-512 di: Per una storia culturale dell’antico. Contributi a una antropologia storica, ETS Pisa 2013.
Hanno inoltre collaborato all’edizione Emilia Andri e Annamaria Fantauzzi.