La filosofia materialistica di Denis Diderot ha avuto una fondamentale importanza per la nascita dell’estetica e per il delinearsi di alcuni cruciali percorsi tematici caratterizzanti la disciplina. Percorsi tematici – quali la valenza conoscitiva della sensibilità, il rapporto tra arte e natura, la concezione dell’arte tra imitazione e espressione… – che mostrano come il pensiero filosofico sia in grado di spingersi verso zone di confine, di dialogare con diverse forme del sapere e di scoprire i vantaggi di un metodo sperimentale, intuitivo e immaginativo. L’idea di uomo sottesa è quella di un essere razionale e sensibile, corporeo e fondamentalmente relazionale, la cui unità è data da un continuo processo di formazione, del sé e del mondo. In tal senso decisiva diviene la poetica come studio delle prassi artistiche, dei processi operativi, delle regole compositive caratterizzanti sia il linguaggio verbale sia il linguaggio non-verbale; tecniche attraverso le quali l’uomo si rapporta, concretamente e mediatamente, alla natura che lo circonda e che egli stesso è.
Rita Messori è professore di Estetica presso l’Università degli Studi di Parma. I suoi interessi vertono sul rapporto tra estetica e tradizione poetico-retorica, e sull’estetica del paesaggio. Il rapporto tra estetica filosofica e forme del linguaggio poetico viene indagato in alcuni dei principali esponenti del pensiero novecentesco (Martin Heidegger, Ernesto Grassi, Paul Ricoeur, Mikel Dufrenne, Maurice Merleau-Ponty, Henri Maldiney). Si vedano a questo proposito i recenti volumi: Un’etica della parola: tra Ricoeur e Dufrenne (Palermo 2011); Poetiche del sensibile. Le parole e i fenomeni tra esperienza estetica e figurazione (Macerata 2012). All’importanza della poetica per la nascita moderna dell’estetica, Rita Messori ha dedicato Diderot e l’estetica della figura. Saggio sul Nipote di Rameau (Mucchi 2017).