Il mondo moderno e contemporaneo è stato caratterizzato, com’è noto, da numerose rivoluzioni, che ne hanno profondamente segnato – e modificato – il profilo anzitutto sociale e politico. E il pensiero occidentale, in sede sia di riflessione teorica che di ricostruzione storiografica, in ambito strettamente filosofico così come nel vasto campo d’indagine delle scienze umane, si è costantemente interrogato sui presupposti, sulla natura e sulle conseguenze dei fenomeni rivoluzionari. Ma che cosa si intende esattamente con il termine “rivoluzione”? Quali sono gli elementi – concettuali e fattuali – che permettono di distinguere ciò che è veramente rivoluzionario da ciò che non lo è? Fino a che punto si può parlare di rivoluzione in senso metaforico? I saggi contenuti in questo volume vorrebbero offrire un contributo per tentare di rispondere a tali domande, in una prospettiva squisitamente interdisciplinare e con particolare riferimento al secolo da poco concluso.
Fabrizio Meroi è professore associato di Storia della filosofia presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. Si occupa principalmente del pensiero umanistico e rinascimentale e della filosofia del Novecento. Con le Edizioni ETS ha recentemente pubblicato il volume Tra «miseria» e «dignitas». Immagini della follia da Alberti a Voltaire (Pisa 2018).
Paolo Vanini è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. Si occupa principalmente della figura e dell’opera di Emil Cioran e del pensiero utopico nella tradizione moderna e contemporanea. Ha recentemente pubblicato diversi saggi su Cioran, Thomas More e Jonathan Swift.