La pervasività del ricorso alla narrazione nello scenario delle relazioni pubbliche e private rende urgenti la decodifica, l’interpretazione e la chiarificazione delle sue implicazioni. Questo volume indaga le risorse etiche del racconto individuale e collettivo e apre un orizzonte di dialogo tra versante teleologico e deontologico. Tale prospettiva contribuisce a delineare la possibilità di un universale etico in cui le differenze abbiano voce e in cui la presa di parola in forma narrativa costituisca un diritto il cui rispetto vincola scelte politiche e sociali. La legittima aspirazione a una vita sensata e la convivenza delle differenze entro un contesto che promuova l’emancipazione dalla sofferenza trovano nella narrazione una possibilità di articolazione.
Silvia Pierosara è docente a contratto di Filosofia Morale presso l’Università di Macerata. Si è occupata del legame tra comunità, narrazione e riconoscimento e ha indagato il nesso tra etica privata ed etica pubblica nel panorama filosofico contemporaneo. Tra i suoi libri: L’orizzonte e le radici. Sul riconoscimento del legame comunitario (Aracne 2011); Legami privati e relazioni pubbliche. Una rilettura di Axel Honneth (Orthotes 2013).