Rispetto allo Studio dal ritratto di Innocenzo X di Bacon, il Ritratto di Innocenzo X di Velasquez rappresenta senz’altro una “fonte”, tuttavia lo “studio” di Bacon non è una semplice copia a causa di una variazione che è un’interpretazione creativa, tanto che il lavoro di Bacon rappresenta esso stesso un’opera d’arte. Ciò che differenzia l’opera di Bacon da una qualunque riproduzione del Ritratto di Innocenzo X deriva, così, dall’analisi delle variazioni e da ciò che esse hanno di nuovo e creativo. Esse si costituiscono, dunque, come nuova possibilità interpretativa.
Quest’esempio, proposto nell’Introduzione, mostra che attraverso l’intertestualità s’intende approfondire la relazione tra linguaggio e realtà, al di là della sfera filologico-letteraria che le è propria verso quella filosofica. Il reale è pensato come testo da interpretare, in una forma del tutto nuova rispetto all’ermeneutica o alla logica. Se, in generale, i paradigmi interpretativi si sono sempre caratterizzati per la ricerca di invarianti e tratti comuni, questo tipo di intertestualità si basa sulla ricerca delle variazioni, di tutti quei tratti che costituiscono l’irriducibile specificità dell’oggetto d’indagine.
Angelo Marinucci è ricercatore presso l’Instituto de Filosofia e Ciências Humanas dell’Universidade Federal de Pelotas (Brasile), e fa parte dei gruppi di ricerca “Complexité et information morphologique” (École normale Supérieure, Parigi) e del “CriM”, Crítica da modernidade (Unicamp, Brasile). Ha pubblicato numerosi articoli su Nietzsche e il volume Tra ordine e caos (Aracne, Roma).
Luca Crescenzi è professore ordinario presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, e presidente dell’Istituto italiano di studi germanici e del conservatorio di Trento. Tra i suoi lavori recenti è particolarmente degno di nota il progetto di edizione commentata dell’opera di narrativa di Thomas Mann per i “Meridiani” Mondadori.