José Lezama Lima è considerato una delle figure più influenti della letteratura latino-americana del XX secolo. La sua prosa è enigmatica, evocativa piuttosto che dichiarativa, barocca, a tratti scomposta; la sua scrittura, libera da ogni modello argomentativo prestabilito, percorre cammini espressivi inediti, volti a cogliere la complessa polifonia del pensiero umano. Attraverso tre saggi di estetica, scritti tra il 1957 e il 1968, si prova a ricomporre l’atlante di riferimenti, suggestioni, riflessioni sul tema dell’uomo di fronte alla meraviglia. Dall’esperienza dei cronisti delle Indie, uomini che ebbero il privilegio di vedere la natura inaudita e meravigliosa del Nuovo Mondo che si dischiudeva ai loro occhi, prende l’avvio una riflessione sulle possibilità di descrivere ciò che è nuovo e straordinario, su come raccontare l’incantesimo del mondo. La meraviglia si offre quindi agli occhi dell’uomo come una circostanza magica, un contesto, un locus caratterizzato dalla straordinarietà. È un mondo ancora da conoscere, «un paesaggio dove la natura non è ancora cultura» quando non esiste un canone da imitare o una tradizione retorica di cui potersi avvalere.
José Lezama Lima (L’Avana, 1910-1976) fu poeta, saggista e narratore. Acquisì fama internazionale con il romanzo Paradiso (1966), espressione esemplare del cosiddetto neobarocco latino-americano. Fondò e diresse importanti riviste, tra cui Orígenes, un ambizioso progetto culturale che accoglieva tra le sue pagine riflessioni su estetica, filosofia e letteratura, organo di diffusione delle opere di autori e artisti cubani, ma anche di divulgazione di opere e autori stranieri. Di grande interesse è la sua produzione saggistica, ancora scarsamente studiata e tradotta.
Paola Laura Gorla, ispanista presso l’Università degli Studi ‘l’Orientale’ di Napoli. Studiosa, tra le altre cose, di Cervantes, ha tradotto nel 2002 le Novelle esemplari cervantine per Einaudi e ha pubblicato nel 2014 un volume di approccio semiotico al Don Chisciotte per Quodlibet dal titolo Sei diversioni nel Chisciotte. Si è dedicata a studi sul ruolo della retorica nella costruzione identitaria nazionale cubana (Patria o Muerte ¡venceremos! La retórica de Fidel Castro, ed. Planeta, Bogotà, 2012). Dal 2015 è Visiting Professor permanente all’Universidad de La Habana.