Immunitas e persona costituiscono i due poli concettuali attraverso cui il volume prova, da un lato, ad analizzare l’interpretazione del nazismo da parte di Roberto Esposito, e, dall’altro, ampliando il proprio orizzonte ermeneutico in vista di un’ontologia dell’attualità, a incrociare in maniera trasversale le parole chiave del suo lessico filosofico e politico. Ripercorrendo l’appassionante corpo a corpo teorico di Esposito con alcuni giganti della filosofia occidentale (Arendt, Deleuze, Derrida, Foucault, Heidegger, Hobbes, Nietzsche, Weil), mostrando altresì la peculiarità della sua proposta filosofica rispetto alle posizioni biopolitiche contemporanee (Agamben e Negri), il testo presenta due momenti d’indagine tra essi strettamente connessi e interrelati. La prima parte, quella più ampia, scandaglia il percorso decostruttivo allestito da Esposito nei confronti dei paradigmi di immunitas e di persona; la seconda parte, invece, fa cenno ai tentativi teorici messi in piedi da Esposito al fine di indicare la strada verso una biopolitica affermativa e un pensiero dell’impersonale. Nelle pagine finali del volume, a partire dalle questioni in esso sollevate, è presente un dialogo tra l’autore e Roberto Esposito.
Salvatore Spina (1984), dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università di Messina, ha studiato inoltre presso le università di Parigi e Friburgo in Brisgovia, dove ha usufruito di una borsa post-dottorato. Si occupa prevalentemente di filosofia tedesca, francese e italiana contemporanea su cui ha pubblicato numerosi articoli e saggi in varie lingue e una monografia dal titolo Esistenza e vita. Uomo e animale nel pensiero di Martin Heidegger (Mimesis 2015). È professore di ruolo di Filosofia e Storia (A019) presso il Liceo Classico “I. Oliveti” di Locri (RC).