Il Prologo del Quarto vangelo, che la tradizione della Chiesa attribuisce all’apostolo Giovanni, è da sempre un luogo privilegiato per l’interpretazione esegetica, teologica e filosofica. Nelle intenzioni dell’evangelista il Prologo è un inno a Gesù Cristo. Quando Giovanni parla del Logos non intende fare una speculazione né sull’origine del mondo né su Dio. Egli vuole risalire alle origini di ciò che è stato visto: la storia di Gesù. Riflettendo sulla persona e la storia di Gesù, l’evangelista ha compreso che egli è da sempre, dal principio, presso Dio. Anzi Gesù non è solo in principio presso Dio, ma è il Logos che è Dio. Hegel conosce molto bene la profondità spirituale del testo giovanneo, ma va oltre. Come per i suoi contemporanei (Fichte, Schleiermacher e Schelling), anche per il filosofo di Stoccarda il Prologo diventa la fonte per “riscoprire” la verità, la rivelazione e la manifestazione speculativa della vita e della natura divina, un movimento logico-eterno che il velo della rappresentazione religiosa
tiene nascosto. Questo lavoro viene così a completare il discorso iniziato con la Logica della Rivelazione. Trinità, Incarnazione e Comunità nel pensiero di Hegel (2020).
Antonio Pirolozzi (Napoli 1991), la sua attività scientifica è rivolta all’interpretazione filosofica del contenuto della religione cristiana nella filosofia della religione di Hegel, al concetto di religione nel pensiero di Benedetto Croce, e alla riflessione trinitaria e cristologica di F.D.E. Schleiermacher. Ultimamente l’attività di ricerca scientifica è volta allo studio delle interpretazioni filosofiche del Prologo giovanneo. È autore della voce Religione per il Lessico crociano (2015), della monografia La Logica della Rivelazione. Trinità, Incarnazione e Comunità nel pensiero di Hegel (2020), di vari
contributi e recensioni.