Quando introduce L’istituzione immaginaria della società, Castoriadis annuncia un libro parallelo a cui sta lavorando, dal titolo L’elemento immaginario, che però non riuscirà mai a terminare. Tuttavia, Castoriadis ci ha lasciato negli anni successivi diversi frammenti di quello che avrebbe dovuto diventare quel libro in saggi usciti in sedi diverse. La selezione che presentiamo al lettore italiano non pretende di surrogare quello che Castoriadis non riuscì a compiere. Cionondimeno, è un tentativo di raccogliere contributi pertinenti a quel suo progetto in un volume unico che non ha precedenti né equivalenti in francese o in altre lingue.
I temi di questo volume sono la scoperta dell’immaginazione in Aristotele, il concetto magmatico di essere come «aver da essere» in Merleau-Ponty, la creazione nel mondo sociale e storico, l’immaginario istituente politico greco e moderno, l’immaginario in Freud. Insieme ci restituiscono il concetto di immaginario sociale come è stato introdotto in filosofia da Castoriadis.
Cornelius Castoriadis (1922-1997) è stato un filosofo attivo sulla scena politico-culturale francese ed europea nella seconda metà del secolo scorso. Nato a Istanbul ma cresciuto ad Atene, nel 1945 lasciò la Grecia per la Francia. A Parigi, assieme a Claude Lefort, fondò il gruppo e la rivista Socialisme ou barbarie, dove pubblicò numerosi saggi sotto diversi pseudonimi fino al 1965.
Economista all’OCSE dal 1948 al 1970, a partire dal 1973 si dedicò all’attività di psicoanalista e divenne directeur d’études all’École des Hautes Études en Sciences Sociales dal 1980, sviluppando una riflessione originale sull’immaginazione e l’autonomia individuale e collettiva. Fra le sue opere più importanti, ricordiamo L’istituzione immaginaria della società e la serie Gli incroci del labirinto.