L’asinello Balthazar (B) e un granchio violinista (G) si incontrano su una spiaggia. B. ha perduto il suo padrone e, aspettando che ritorni, si intrattiene con il granchio leggendo e discutendo sul tema del male nel mondo.
Così il lettore si ritrova a contatto con i filosofi che, nell’arco del tempo e dello spazio, del male si sono occupati. La forma del dialogo tra i due animali permette una esposizione non eccessivamente pesante e il più possibile chiara di un argomento senz’altro pesante e che non si potrà mai finir di chiarire. Lo sguardo con cui vengono esposte le diverse dottrine filosofiche è laico, a volte irriverente, spesso animalista. Il testo è intervallato da argomenti collaterali che consentono al lettore una pausa distensiva.
Letteratura e psicoanalisi, così, vengono in soccorso alla filosofia: il Voltaire filosofo incontra il Voltaire dissacrante del Candide. La poesia di Leopardi viene accostata all’Ecclesiaste della Bibbia. Freud, sollecitato da Einstein, cerca nella natura pulsionale dell’uomo la ragione della guerra. Alcuni capitoli portano alla luce il dolore inferto agli animali; tra essi è paradigmatico il racconto di Kafka Relazione per un’accademia.
Maria Giacometti, filosofa e psicoterapeuta, vive a Venezia. Fra le sue pubblicazioni: saggi filosofici su Habermas e Althusser, traduzioni di opere di Freud, il romanzo filosofico: Bianca e Friedrich. Una storia d’amore, di cannocchiali e di fili d’erba, Kimerik, Patti, 2015, il racconto lungo: Avvinazzamento, o no?, Europa Edizioni, Roma, 2018.
Illustrazioni di Maria Turchetto