«L’infelice è solo ovunque». «Perché mi fu data la luce? Perché la natura è ingiusta e matrigna solo con me?».
Negli ultimi anni del Settecento, ad Aosta, un ufficiale incontra un lebbroso, confinato in una torre medievale per scongiurare il contagio della malattia, e ascolta con partecipazione la storia atroce della sua vita segregata. Lucido, inesorabile, espresso in uno stile di grande essenzialità, il racconto-verità di Xavier de Maistre, sospeso tra i modelli contrastanti dell’exemplum e del mal du siècle, suscitò una forte impressione nella Francia postnapoleonica. L’ispirazione cristiana si intreccia con inquietudini romantiche e con implicazioni storiche e sociopolitiche, tra risonanze del libro di Giobbe e anticipazioni delle figure ottocentesche della marginalità. Questa edizione presenta una nuova traduzione del testo, accompagnata dall’originale francese e seguita da testimonianze e contributi di Antoine Barbier, Joseph de Maistre, Xavier de Maistre, Rodolphe Töpffer e da un saggio di Alphonse de Lamartine.
Xavier de Maistre (1763-1852), fratello del filosofo Joseph de Maistre, fu militare di professione, pittore e autore di alcuni racconti lunghi, tra i quali Viaggio intorno alla mia stanza (1795). Il lebbroso della città di Aosta uscì per la prima volta a San Pietroburgo nel 1811 e fu diffuso in Francia a partire dal 1817.
Fabio Vasarri, dell’Università di Cagliari, si occupa principalmente di letteratura francese ottocentesca. Con Ivanna Rosi ha curato l’edizione italiana delle Memorie d’oltretomba di Chateaubriand nei “Millenni” Einaudi (2015).