Tullio De Mauro (1932-2017), linguista teorico e educativo e filosofo del linguaggio, ha lasciato un’impronta profonda sulla cultura italiana, ben aldilà del suo specifico campo disciplinare. L’universo intellettuale che si riflette nella sua opera è infatti un sistema complesso in cui si amalgamano numerosi ingredienti: i suoi autori, da Saussure a Wittgenstein a Gramsci, la sua idea di una semiologia a base semantica, i problemi della scuola, ma anche concreti profili di persone, relazioni umane che si intrecciano e consolidano intorno a quella che una volta egli chiamò “vertenza linguaggio”. In questo libro diciotto voci, di alunne e alunni, colleghi, amici, si raccolgono intorno a De Mauro, esplorando non solo una parte consistente del suo operato, ma anche la sua personalità di intellettuale e di uomo: un “buon maestro” la cui lezione continua a vivere nel lavoro quotidiano di tanti studiosi, insegnanti, gente di scuola.
Stefano Gensini (Firenze 1953-) è ordinario di Filosofia e teoria dei linguaggi nella Sapienza, Università di Roma. Ha pubblicato libri e saggi sulle idee linguistiche di Leopardi, Leibniz, Vico, Darwin, su aspetti delle filosofie del linguaggio in Italia e in Europa fra Sei e Ottocento. Fra i suoi ultimi lavori, Apogeo e fine di Babele (2016), La voce e il logos. Filosofie dell’animalità nella storia delle idee (2020) e, con Michela Tardella, I classici della filosofia del linguaggio (2022).