Fra il 1954 e il 1960, nel mezzo della guerra di Algeria, più di due milioni di contadini algerini – un quarto della popolazione – furono forzatamente spostati dai loro villaggi e riallocati in campi controllati da militari francesi, dando vita a quello che è stato uno degli spostamenti di popolazioni rurali più brutali e più massiccio che la storia abbia mai conosciuto. In questo contesto Pierre Bourdieu e Abdelmalek Sayad conducono un’osservazione statistica ed etnografica che esamina, nel momento stesso in cui sono scardinate, le strutture più importanti dell’economia e del pensiero contadino. I due studiosi, attraverso un lavoro di ricerca appassionato, ricostruiscono contemporaneamente un potente affresco della distruzione del modo di vita tradizionale contadino e dei brutali effetti del potere coloniale.
Il testo, tassello fondamentale del lavoro di ricerca di Pierre Bourdieu e di Abdelmalek Sayad, è la prima traduzione in italiano.
Pierre Bourdieu è stato Professore di Sociologia presso il Collège de France e Direttore degli Studi presso l’École des hautes études en sciences sociales (EHESS), Parigi.
Abdelmalek Sayad è stato Direttore di Ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Parigi.
Sonia Paone è Professore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.