Il saggio indaga approfonditamente gli aspetti metrici della produzione poetica di Alfonso Gatto, dagli esordi giovanili di Isola sino alla postuma Desinenze. Il lavoro rintraccia le ragioni di fondo delle scelte strutturali gattiane nella contaminazione con il mondo delle arti visive. Pittore, critico d’arte, saggista, Gatto elabora una complessa visione estetica, alimentata dal contatto diretto con alcuni fra i più grandi artisti del secolo, come Carlo Carrà, che appronta con il poeta il raffinato esperimento di Venezia. Una tale prospettiva analitica consente al saggio di innovare la consueta metodologia critica con alcune delle suggestioni più proficue dei visual studies, senza però allentare il rigore filologico dell’impianto tradizionale.
Questo volume di Luigi Ernesto Arrigoni ha vinto la selezione della MOD Pubblicazione in formato elettronico di opera prima di giovane ricercatore, scelto dal Comitato Scientifico composto da Franco Contorbia, Simona Costa, Antonio Saccone, Andrea Aveto.
Luigi Ernesto Arrigoni (1982) si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito all’Università di Bergamo il dottorato in Teoria e Analisi del Testo. Collabora come autore e redattore con la sezione scolastica della RCS e ha scritto articoli per la miscellanea Uso, riuso e abuso dei testi classici (LED, 2010) e per le riviste «Acme», «Letteratura & Arte», «Rivista di Letteratura Italiana». Ha partecipato nel 2010 e nel 2014 ai convegni annuali della MOD con interventi su Penna e Gatto. Le sue ricerche vertono principalmente sulla metrica novecentesca, sulle forme di interazione fra codici e sulla caratterizzazione letteraria dell’Oriente.