Il tema dell’abitare è centrale nella concezione dello spazio privato e pubblico, specialmente in tempo di crisi. È necessaria un’apertura, la nascita di un dibattito costruttivo che metta in luce le difficoltà legate all’abitare e che stimoli la ricerca di soluzioni creative. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle i vecchi paradigmi dell’architettura senza dimenticare il percorso compiuto fino a questo momento.
Il titolo e l’immagine di copertina di questo libro richiamano di proposito uno scenario distopico e catastrofico con l’intento di provocare una rottura, una trasformazione positiva. Per questo motivo Sofferenze urbane si prefigge di mettere in luce non solo le debolezze dei costrutti urbani contemporanei, ma, attraverso un processo critico, intende evidenziarne i punti di forza e le possibilità di trasformazione in contesti critici con un approccio transdisciplinare. In questo senso, non si intende dare delle risposte, ma, al contrario, porre delle domande per esplorare, senza pregiudizi, le nuove opportunità di abitare lo spazio pubblico e privato delle nostre città e delle nostre architetture.