Il presente volume raccoglie gli Atti del Convegno “HORATIANA. La ricezione di Orazio dall’antichità al mondo moderno – Le forme liriche” supportato dall’Università di Napoli Federico II e dal Dipartimento di Studi Umanistici e svoltosi il 5 e 6 novembre 2020.
Unico autore lirico degno di essere letto nella formazione del perfetto oratore, secondo quanto sostiene Quintiliano nel X libro dell’Institutio Oratoria, Orazio fu un poeta dalla fortuna immediata, sia come autore scolastico che come modello di riferimento per altri autori, pagani e cristiani. Accanto a una fortuna dei contenuti, c’è stata analogamente una fortuna delle forme oraziane, nella fattispecie di quelle liriche. Sin dalla prima teorizzazione grammaticale, difatti, le Odi divennero modello esemplare per l’apprendimento delle forme metriche, come dimostrano emblematicamente i numerosi trattati de metris Horatianis e le sezioni delle Artes dedicate al poeta. In maniera speculare nella produzione letteraria, a partire dalla tarda antichità, le forme oraziane furono prese a modello e adattate secondo le tecniche raffinate e allusive dei poeti che volevano richiamare più o meno esplicitamente l’auctoritas oraziana.
Il convegno si è pertanto proposto di ripercorrere le tappe della fortuna dei metri oraziani nei secoli a partire dalla tarda antichità arrivando fino a Pascoli.
I contributi raccolti mettono bene in luce da una parte l’esemplarità formale di un poeta la cui fortuna si è spinta ben oltre i secoli individuati da Traube come aetas Horatiana (X-XI) ed è stata seconda solo a quella di Virgilio, dall’altra gli inevitabili influssi che il testo di un poeta oggetto di studio scolastico ha svolto sulle forme letterarie prodottesi nei secoli.
Concetta Longobardi è Ricercatrice di tipo B di Lingua e Letteratura Latina presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente la scoliastica oraziana e la ricezione scolastica degli auctores, relativamente alle quali ha presentato numerosi interventi nell’ambito di convegni e ha redatto articoli apparsi su riviste e volumi miscellanei. Per questa stessa collana ha pubblicato il volume “Leggere Orazio nella scuola tardo-antica. Gli Scholia vetustiora al quarto libro delle Odi” (2017).