Cosa dobbiamo intendere per immaginazione? Se l’immagine non è solo la copia sbiadita del reale, come orientarsi nella plurivocità dell’immagine e distinguere i tipi di immagine di cui parliamo? E che rapporto c’è tra immagine e parola?
L’immaginazione si identifica con la facoltà delle immagini?
Ammesso che l’immaginazione non sia solo finzione e fuga dalla realtà, c’è una funzione cognitiva dell’immaginazione?
Si può, come normalmente avviene, ridurre l’immaginazione alla facoltà solo teorica di un io puro, cioè risolto in un ambito mentale e privato, prescindendo dai suoi aspetti pratici, intersoggettivi, affettivi?
A tali questioni concettuali questo libro cerca una risposta sistematica e comprensiva. Rimessi in discussione molti luoghi comuni su immaginazione e immagini, precisata la fascinazione delle immagini, questo volume cerca un approfondimento concettuale della duplicità interna a ogni immagine, dei criteri della distinzione di immagini naturali, artificiali, mentali e mnestiche, per poi soffermarsi sulla valenza euristica e cognitiva dell’immaginazione, sulla finzione e sul gioco, e infine sulla necessità di allargare l’accezione di immaginazione dalla sospensione del mondo alla volontà e ai modi di trasformarlo per istituire il nuovo.
Alfredo Ferrarin è professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Pisa. È autore di nove volumi e di un centinaio di saggi su Platone, Aristotele, Hegel, Kant, Galilei, Hobbes, Descartes, Husserl e la filosofia dell’immaginazione.