Nel sistema penale la prognosi è riuscita a farsi strada tanto sul fronte del trattamento punitivo, quanto su quello della teoria del reato. Si tratta di un fenomeno ampio, assai maggiore dell’impressione che se ne possa avere a prima vista, articolato lungo direttrici diverse, a seconda che la valutazione predittiva si conformi “a sviluppo aperto” oppure “a esito noto”. La curvatura prospettica del giudizio, sia quando prende di mira eventi che non si sono ancora verificati, sia quando procede ad una rilettura di fatti del passato, abbraccia forme di ragionamento multiple, guidate da criteri orientativi ampiamente discrezionali, che talvolta neppure rinvengono parametri formalizzati. Il ruolo della prevedibilità, al cui accertamento la prognosi si indirizza, è tutt’altro che ancillare, rivelando uno stretto intreccio tra il piano sostanziale e quello processuale.
Caterina Paonessa è professore associato di Diritto penale nell’Università di Firenze.