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La facoltà di giudizio, alla quale Kant ha dedicato la sua terza Critica, non è solo un tema d'indagine particolare (che coinvolge conoscenza, estetica, teleologia), ma il luogo di problemi cruciali della riflessione kantiana.
La prospettiva del Giudizio spinge la filosofia di Kant al di là della fondazione categoriale della Critica della ragion pura, verso una dimensione più profonda dell'orizzonte trascendentale, nella quale emergono esperienza antepredicativa, intersoggettività, singolarità dell'ente.
Questo studio - precisando il carattere tutt'altro che «prelinguistico» della ontologia kantiana – ripercorre i momenti principali dell'approfondimento che il punto di vista del Giudizio impone (già prima della omonima Critica) alla filosofia trascendentale.
Vengono analizzati in quest'ambito alcuni punti nodali, quali la teoria dell'esistenza come Position, i diversi concetti di riflessione, l'ideale trascendentale, la fondazione del principio di finalità formale, l'esperienza estetica e il suo «oggetto», le teorie del linguaggio e del simbolo, il rinvio peculiare al sovrasensibile.