Attraverso una scrupolosa ricerca d'archivio condotta sui fascicoli processuali, questo volume getta una nuova luce sul banditismo sardo tra Otto e Novecento: quando il nuovo Stato unitario, pur trasformandosi da Stato di diritto in Stato sociale, conerva il suo carattere fortemente accentratore. Quei banditi furoono certamente banditi, nel senso che violarono le leggi dello Stato. Ma anche lo Stato, nei loro confronti, non fu mai tenero. E anzi celebrò processi meramente indiziari e talvolta emanò condanne senza neppure indizi.Storie che si intrecciano, voci di uomini che si danno all rapine e ai sequestri di persona, per soddisfare i più elementari bisogni dell'esistenza. E dall'altra parte, come in una sorta di castello di destini incrociati, i fuochi delle forze dell'ordine. Finché, dopo la fine dell'epoca iolitiana, non sopraggiunse il fascismo e non mise a tacere anche coloro che ormai avevano soltanto una voce più fioca che rauca.