Ricercare "effetti di filosofia" e "figure della differenza" in Heidegger e Derrida significa in primo luogo lasciar campo libero alle loro strategie di pensiero, per tentare di seguirne l'autonomo svolgimento. Il proposito č quello di far parlare i concetti, di non rinviarli immediatamente a un significato vero o presunto, ma piuttosto di far emergere il loro senso dal gioco delle differenze che tra essi s'intreccia. Questa prospettiva, che appare consona a un lavoro su Derrida, non appiattisce le "profonditā ontologiche" heideggeriane, ma piuttosto tenta di tracciarne il profilo, di offrirne una possibile descrizione.