Le opere incompiute di Stéphane Mallarmé (1842-1898), pubblicate postume una dopo l’altra lungo tutto il Novecento, erano state fino ad oggi considerate e analizzate singolarmente, nel tentativo di metterne a fuoco i problemi specifici di ordine storico e filologico. Questo studio si propone invece di riunirle in un unico discorso, mostrando così come l’incompiuto – il lavoro poetico che si affaccia sul silenzio e sull’inespresso – sia una categoria di fondamentale importanza per meglio afferrare il senso e la ricchezza dell’impresa mallarmeana, il cui fine, come è noto, era la realizzazione di un Libro supremo, una «spiegazione orfica della Terra, che è il solo dovere del poeta e il gioco letterario per eccellenza» (lettera a Verlaine del 16 novembre 1885).