Col tenero bambino che in una xilografia del 1511 innalza un ramo fronzuto accanto a due ninfe leggere comincia la storia iconografica dello spettacolo del Maggio, che negli ultimi due secoli ha nutrito sogni ed emozioni di un pubblico popolare in Toscana e in Emilia. Nella mostra allestita a Castagneto Carducci da Maria Elena Giusti tornano alla luce immagini suggestive di rappresentazioni di fine Ottocento a Bolgheri: all'aperto, col pubblico che attornia gli attori. E, passando attraverso testimonianze dei primi del Novecento, si arriva allo splendore policromo delle vesti degli ultimi decenni, a scene fortemente drammatiche, a volti scavati e ieratici di grandi e anonimi interpreti. Sono i 48 preziosi doumenti, preannunciati da contributi di vari studiosi su vicende, caratteri e diffusione del Maggio.