Soliloquio d'un Fauno è un'inedita prova di traduzione di Vincenzo Palumbo, risalente al 1946, del Monologue, la prima stesura, quella del 1865, dell'Après-midi d'un Faune del poeta simbolista firancese Stéphane Mallarmé (1842-1898). Si tratta di un "ghiotto reperto" – come lo definisce Mario Luzi nella sua prefazione – non solo perché "tra questi versi siamo in un attendibile luogo mallarmeano", ma perché la traduzione di Palumbo, ritrovata dai figli Sergio e Massimo nel suo archivio messinese, precede le versioni del Monologue di Giuseppe Ungaretti e del poeta ragusano Vann'Antò, pubblicate ambedue nel 1947, ed è quindi la prima in lingua italiana.
Attraverso i saggi di contorno al testo di Palumbo, la cui trascrizione dal manoscritto autografo è curata con rigoroso scrupolo filologico da Maria Gabriella Adamo, si coglie il fervido clima culturale dell'epoca e lo spirito del lavoro del traduttore, che "include – per dirla ancora con Luzi – il linguaggio degli ermetici e tende ad assumerlo come un dato e, insieme, a superarlo come un'eccezione ormai normalizzata".
* il prezzo indicato include un’incisione originale del Pittore Togo. Il volume con la riproduzione dell’incisione viene 30.000