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Libro cartaceo
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Retoni di boccadarno

Retoni di boccadarno

Autore/i: Carlo Baldacci

Collana: fuori collana

Pagine: 56
Formato: cm.21x21
Anno: 2001
ISBN: 88-467-0448-7

Stato: Disponibile
  • Descrizione

MEMORIE D'ARNO

Chi rafforza la memoría non perpetua soltante, ricordi, ma ci alimenta e chi nutre il Presente rende Piú Profonda la nostra anirna.

Nell'epoca in cui il Profflo storico degli spazi, frutto del lavoro dei tempo, si viene progressivamente sfumando e ovunque appaiono connotati unificati e unificanti, chi rintraccia quei momenti della vita collettiva che sono prossimi a scomparire non preserva soltanto relìquie, ma offre un indízio per camminii meno confusi.

E' noto che ciò che ci circonda viene percepito da noi in forza di una legge di autocomposízíone per cui l'insieme prevale sui particolari, li ha già assorbiti in sé. L'occhiata sulle cose ha sempre davanti un di più, per dir così, rispetto a quel che potrebbe avere una particolare risonanza con il nostro animo e che, dunque, va inseguito e scovato.

Anima il fotografo questa volontà di portare alla luce, di scrivere con la luce, ciò che nella luce dell'insieme non si nota o non sì può vedere nel modo che vogliamo. 'Fotografare può essere allora un rendere giustizia ai vari aspetti delle cose ponendoli nella giusta luce,

Ma, è anche possibìle che il potenziatuento dí un costituente qualsiasì nella vastità o complessità di un pariorama, l'essere portato alla ribalta, possa, per la. forza segreta di analogie evocatrici rendere l'ombra gravida di. aspettative chiamando alla presenza, con un'intensità che non ha il semplìce esser lì, cíò che il gesto di elezione ha appunto lasciato fuori campo. Hanno i loro percorsi le immagini percorsi

germinatorì dí compensazioní e convergenze. Nel mentre che la potenziamo isolandola, quell'Imagini invoca fuon dal1' anonimato quanto ci aspettiamo abbia con essa un'ideale congruenza. E' così forse che sono sorti certi paesaggi dove il lavoro dell'uomo fu particolarmente felice, ed è comunque cosi che sorge in noi I'ímmagine dei mondo.

Perciò, se è vero che viviamo nell'epoca del'homo videns, sommerso da stimoli visivi incontrollabilì e sempre in agguato, può essere anche vero che un nobìle prodotto fotografico si faccia immagine che non uccída l'immaginario, ma che anzi lo rinforzi. Antidoto al troppo vedere è, infatti, non il privarsí del vedere, ma il veder bene.

Queste memorie di fiume e di mare, questi sfondi di monti bellissimi questi vecchi, e alcuni già anche scomparsì utensilì da pesca, sono le reti con cui Carlo Baldacci ci cattura nel gioco che c'invita a rievocam Boccad'Arno, sono i nodi con cui spera ancora di legarci a ciò che appena ieri era una nostrà storia.

Veleno Meattinì