Gli Astronomica di Manilio sono stati a lungo considerati un semplice deposito di dotte curiosità o una palestra per esercitazioni di critica testuale, e solo in tempi recenti si è assistito a una decisa rivalutazione dell’aspetto letterario del poema. In questo volume il testo maniliano viene utilizzato come punto di partenza per l’elaborazione di un modello semiologico del genere didascalico volto a suggerire spunti per possibili estrapolazioni e applicazioni ad altri testi. L’indagine ha come oggetto privilegiato la retorica delle sezioni didascaliche, che, proprio in quanto fondata sulla compresenza di funzione poetica e di un tasso particolarmente
elevato di informazione referenziale, costituiscono il tratto distintivo del genere didascalico. L’elemento didascalico, lungi dal costituire un corpo estraneo
nel tessuto del testo poetico, dà origine a una retorica del discorso scientifico
imperniata sulla mimesis letteraria del linguaggio tecnico; il risultato è
un’immagine poetica del discorso scientifico come dominio della razionalità,
della non emotività, della precisione, ma anche come linguaggio difficile, oscuro, comprensibile solo all’interno di una ristretta cerchia di iniziati, e come tale
in grado di trasformare l’insegnamento in rivelazione, il docere in pandere.
Cesare Marco Calcante insegna Materie letterarie e latino nel Liceo classico ed è professore
a contratto di Didattica della Letteratura latina presso la Scuola di Specializzazione
per l’Insegnamento Secondario di Pavia. È autore di diversi studi su problemi di retorica
e stilistica in prospettiva semiologica, recentemente raccolti nel volume Genera dicendi
e retorica del Sublime, 2000.