Musiche profane del primo Seicento, alcune su testi di insigni letterati come Jacopo Sannazaro e Gabriello Chiabrera. Sullo sfondo la vicenda umana e artistica del toscano Antonio Brunelli (1577-1630), sensibile e raffinato interprete dei gusti e del repertorio vocale-strumentale dell'epoca. Introdotte da un ampio e rigoroso apparato critico, le trascrizioni musicali dei ventisei brani riflettono un suggestivo esempio dei gusti e del repertorio vocale-strumentale dell’epoca e si offrono alle moderne esigenze di lettura, di studio e di esecuzione.