Tema comune delle tredici ricerche qui raccolte è quello «spazio della ragione» di cui ci troviamo a dar testimonianza ogniqualvolta la nostra attenzione si sofferma sulla irriducibile struttura normativa dell’una o dell’altra delle nostre possibili esperienze: su strutture normative che in ciascuna scopriamo all’opera quali condizioni da cui la sua stessa possibilità dipende. È lo spazio tradizionalmente privilegiato dalla riflessioni filosofica fin da quando, con Platone, imparò a interrogarlo e per la prima volta ne tentò una rappresentazione compiuta. Sin da allora fu chiaro che di uno spazio si trattava suscettibile di approcci diversi. E della diversità di approcci che ha tollerato e, dunque, delle diverse nozioni di “ragione” che ha autorizzato parlano appunto i saggi raccolti in questi due volumi. E se non di tutte è stato possibile offrire un’esposizione diffusa, di alcune, delle principali, è stato possibile chiedersi almeno come e perché si siano succedute e come e perché non abbiano potuto né ancora possano evitare di sovrapporsi e interferire, in un volger di tempo che coincide con gli sviluppi storici non di una sola disciplina, ma di un’intera civiltà.