L’arte e il bene culturale come strumenti per l’acquisizione di una coscienza critica, le capacità di lettura e di comprensione del territorio, le ambiguità degli attuali programmi di educazione artistica sono tutti aspetti che questo volume sviluppa, senza trascurare di metterli in relazione con quanto le scuole hanno sperimentato in anni di lavoro.
Una particolare attenzione è rivolta alla riforma della scuola secondaria, forse il segmento più delicato di tutto il processo di ripensamento dei cicli scolastici. Il problema dell’istruzione artistica, cioè di un settore specifico che formi operatori competenti nei vari rami delle arti, viene affrontato con una visione storica e nelle dinamiche vive e presenti dell’attuale fisionomia degli istituti d’arte e dei licei artistici. Un volume, dunque, stimolante per chiunque voglia interessarsi della funzione formativa del ricco patrimonio artistico italiano e delle modalità didattiche attraverso cui l’arte, nel suo duplice aspetto di assunzione critica e di concreto fare, può divenire elemento determinante nella definizione dei diritti di cittadinanza.
Ilario Luperini ha insegnato a lungo Storia dell’arte e delle arti applicate e Storia delle arti visive. Attualmente dirige l’Istituto d’arte di Pisa. Si interessa, come ricercatore e sperimentatore, della formazione artistica, sia nella scuola di base che nella secondaria. Ha fatto parte di numerose commissioni ministeriali per la riforma della scuola. Ha collaborato alle iniziative didattiche dei musei pisani. Svolge un’intensa attività di critica d’arte. Tra le sue pubblicazioni: Le mura di Pisa [1988]; Scuola d’arte. Itinerari tra educazione e istruzione artistica [1991]; Le croci dipinte [1994]; Orientarsi nell’arte. Manuale di educazione artistica
per la scuola media [1995]; Disegnare l’alabastro [1998]; Luca Signorelli a Volterra [2000].