Tutto ciò che appare come semplice e trasparente nasconde sempre molto di più di quel che lascia vedere. Nel ’700, là dove l’ironia e la critica illuminista non ci invitarono a guardare con altri occhi, rendere semplici e trasparenti le relazioni sociali, filtrarle attraverso una determinata struttura visiva, significò presentare come naturale e universale quel che era il risultato di un determinato, nascosto punto di vista. Questo scritto è un’indagine sulle concezioni filosofiche e ideologiche che restano implicite in modelli di semplificazione e di trasparenza dell’immagine dell’uomo isolato. Un’immagine – sia essa data dall’inglese civilizzato e coloniale Robinson naufrago in un’isola deserta oppure da un selvaggio allo stato naturale – che si rende possibile là dove la società si pensa come uno strumento per i fini privati degli individui. Una società che, presupponendo il primato del rapporto tra l’individuo e le cose rispetto alle relazioni fra gli uomini, tende a ridurre gli altri a merci e a trattarli come tali.